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dai GIORNALI di OGGIQuestione di ore. Forse di giorni. Magari se ne riparla dopo il voto. E poi, quella che da settimane Berlusconi e il suo staff chiamano "l’incubo Napoli" tanto da far dire al premier "sono vicino a scoppiare ma non mollo", potrebbe materializzarsi. Nella forma, è l’ipotesi temuta a palazzo Chigi, di un provvedimento giudiziario che potrebbe coinvolgere Guido Bertolaso, il sottosegretario per l’emergenza rifiuti a Napoli a cui Berlusconi ha affidato le chiavi del paese e delle due scommesse cardine del mandato politico: rifiuti e terremoto. 2009-06-03 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-06-03 Ai domiciliari altre 14 persone, tutti collaudatori degli impianti di Cdr. Sotto accusa per le ecoballe non a norma Aniello Cimitile NAPOLI - Rifiuti-choc. Per le ecoballe fuorilegge emesse 15 ordinanze di custodia cautelare, tutte ai domiciliari. L’accusa è di falso ideologico. Tra gli arrestati un solo politico, il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile (centrosinistra, vinse nel l'aprile 2008 al primo turno su Cosimo Izzo di Fi). L’inchiesta riguarda le presunte irregolarità nei collaudi di cinque dei sette impianti cdr in Campania che appunto producono le famigerate ecoballe. I destinatari dei provvedimenti della magistratura sono i collaudatori di questi cinque impianti. Per il gip Aldo Esposito le nomine di questi esperti rispondevano a "logiche clientelari". FALSO - L’inchiesta ha accertato che le persone arrestate avevano attestato l’idoneità degli impianti quando questi erano già sotto sequestro e avevano sostenuto la conformità del prodotto del cdr alle specifiche del contratto, che in realtà mancava. L'arresto di Cimitile - 61 anni, ex rettore dell'università del Sannio - è scattato non nella sua veste di presidente della Provincia, bensì in quella di collaudatore. Svolgendo questa funzione avrebbe, accusano i pm Noviello, Sirleo e Milita, dichiarato il falso. GLI ALTRI ARRESTATI - Tra gli arrestati ci sono anche Claudio De Biasio, ex-subcommissario del sottosegretario Guido Bertolaso, e Giuseppe Vacca, direttore dei lavori del termovalizzatore di Acerra (ma l'mpianto di Acerra non c'entra con quest'inchiesta), in funzione dal 26 marzo, all'epoca dei fatti direttore dei lavori nei cdr. Altri arrestati sono: Oreste Greco, professore universitario; Giuseppe Sica, architetto; Vincenzo Naso, docente di ingegneria alla Federico II ed ex preside; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone, ingegnere; Rita Mastrullo, docente di fisica alla Federico II; Filippo De Rossi, ordinario di fisica; Luigi Travaglione, ufficio tecnico Benevento; Mario Cini e Francesco Scalingia. L'attività dei cdr, dal 2005 fino a circa un anno fa, ha prodotto diversi milioni di ecoballe che restano stoccate in Campania e per le quali ancora non si è trovata una soluzione di smaltimento, poiché non essendo a norma non possono essere bruciate nei termovalorizzatori di ultime generazioni. Attualmente i cdr continuano a trattare i rifiuti, ma in modo diverso da quanto previsto dalla normativa. L'INTERCETTAZIONE - "Come ho avuto l’incarico? Io faccio parte di un partito. E chiaramente non faccio il nome del partito perchè non è il caso". Così Alfredo Nappo, collaudatore dell’impianto cdr di Caivano e destinatario di una delle ordinanze di custodia, risponde a un amico che gli chiede i motivi per i quali fosse stato convocato dagli investigatori della Dia. L’intercettazione telefonica che risale al 5 ottobre 2005 è inserita nelle motivazioni del provvedimento. Per i magistrati questo episodio "appare illuminante per comprendere le reali motivazioni sottese alla nomina dei collaudatori, unitamente all’assenza di qualsivoglia interesse a controllare e pretendere il rispetto dell’appalto". Nell’ordinanza il gip Esposito scrive che "tale conversazione disegna uno scenario sconcertante, notevolmente difforme dai presunti "buoni propositi" indicati nei provvedimenti di nomina", nei quali si fissavano i criteri informatori per la designazione dei commissari di collaudo. Per il giudice "tutto appare più grave ad una lettura ex post della cosiddetta "emergenza rifiuti" in Campanià in quanto la verifica dell’effettivo buon funzionamento degli impianti avrebbe scongiurato l’entrata a regime di un sistema di smaltimento di rifiuti frutto di una colossale truffa che contribuiva ad aggravare la pesante situazione emergenziale". LA REPLICA DI CIMITILE Il presidente della Provincia, attraverso il suo portavoce Nello Manfrellotti, si dice "fermamente convinto che dal punto di vista tecnico il collaudo, peraltro solo tecnico-amministrativo, fu compiuto con rigore e professionalità". "Pur profondamente colpito da un provvedimento che ritiene prima ingiusto ed errato e poi, in ogni caso, sproporzionato - dice il portavoce in una nota - il professor Cimitile attenderà con fiducia che la giustizia faccia il suo corso; resta il rammarico che il provvedimento possa essere oggi correlato alla sua funzione di presidente della Provincia di Benevento del tutto estranea alla vicenda". FRANCESCHINI - "Non commento fatti che non conosco, ma ho rispetto per il lavoro della magistratura". Questo ha detto Dario Franceschini durante la trasmissione "Radio Anch’io" sugli arresti avvenuti in Campania nell’ambito di un’indagine sui rifiuti. "Spero che la magistratura - ha aggiunto il segretario del Pd - faccia e bene e in fretta il suo lavoro". Alla domanda se questi provvedimenti a tre giorni dalle elezioni destassero dubbi, Franceschini ha risposto negativamente: "Io non penso mai a complotti; altri lo pensano". GABRIELE: STO CON CIMITILE - L’ assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele rivolge parole di solidarietà a Cimitile, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti. "Sono fiducioso - dice Gabriele - nel lavoro della magistratura, ma altrettanto certo della professionalità e della correttezza del presidente Cimitile al quale rivolgo il mio personale sostegno". 03 giugno 2009
hanno attestato l'idoneità degli impianti di smaltimento Campania, 15 arresti per il caos rifiuti Ai domiciliari l'attuale presidente della Provincia di Benevento Cimitile (Pd), docenti universitari, funzionari * NOTIZIE CORRELATE * Napoli: il procuratore sotto assedio. "Avanti con le indagini" (29 maggio 2009) * Rifiuti, blitz della guardia di Finanza nel termovalorizzatore di Acerra (26 maggio 2009) * Acerra, in funzione il termovalorizzatore (26 marzo 2009) Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento NAPOLI - C'è il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile (Pd), tra le 15 persone arrestate dalla Guardia di finanza e dalla Dia di Napoli nell'ambito dell'operazione "Green" sulla gestione dei rifiuti in Campania durante il commissariamento. Le ordinanze di custodia cautelare, tutte ai domiciliari, hanno raggiunto anche alcuni professori universitari e funzionari della Regione. L'indagine è stata condotta dai pm Giuseppe Noviello, Paolo Sirleo e Alessandro Milita. COLLAUDO IMPIANTI - Nell'elenco figura un solo politico, Cimitile appunto, eletto nel 2008 a capo della Provincia di Benevento con una coalizione di centrosinistra. All'epoca dei fatti contestati era docente e membro della commissione collaudo degli impianti di smaltimento. Dal 2000 al 2006 è stato rettore dell'università del Sannio. L'inchiesta riguarda le presunte irregolarità nei collaudi di numerosi impianti CDR (combustibile derivato dai rifiuti) campani, in grado di produrre ecoballe di combustibile dalla spazzatura. Le persone arrestate sono accusate di falso: avrebbero attestato la conformità degli impianti, e quindi la capacità di produrre CDR e FOS (frazione organica stabilizzata) a norma, quando le aree erano già sotto sequestro. ECOBALLE IRREGOLARI - Tra gli arrestati ci sono anche Claudio De Biasio, ex-subcommissario del sottosegretario Guido Bertolaso, e Giuseppe Vacca, direttore dei lavori del termovalizzatore di Acerra, in funzione dal 26 marzo, all'epoca dei fatti direttore dei lavori nei CDR. Altri arrestati sono: Oreste Greco, professore universitario; Giuseppe Sica, architetto; Vincenzo Naso, docente di ingegneria alla Federico II; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone, ingegnere; Rita Mastrullo, docente di fisica alla Federico II; Filippo De Rossi, ordinario di fisica; Luigi Travaglione, ufficio tecnico Benevento; Mario Cini e Francesco Scalingia. L'attività dei CDR, dal 2005 fino a circa un anno fa, ha prodotto diversi milioni di ecoballe che restano stoccate in Campania e per le quali ancora non si è trovata una soluzione di smaltimento, poiché non essendo a norma non possono essere bruciate nei termovalorizzatori di ultime generazioni. Attualmente i CDR continuano a trattare i rifiuti, ma in modo diverso da quanto previsto dalla normativa. 03 giugno 2009 |
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2008-06-03 Inchiesta sulla gestione della spazzatura durante la gestione commissariale E' centrata sugli ex impianti Cdr di Giuliano e Caivano e di Casalduni nel Sannio Napoli, quindici arresti per i rifiuti manette a politici, professori e funzionari Nei guai anche il presidente della provincia di Benevento, Aniello Cimitile del Pd Franceschini: "Non penso a complotti. spero che i magistrati facciano presto e bene" Napoli, quindici arresti per i rifiuti manette a politici, professori e funzionari Aniello Cimitile NAPOLI - Raffica di arresti in Campania nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti. A finire in manette quindici persone, tra le quali il presidente della provincia di Benevento, Aniello Cimitile del Pd, professori universitari e funzionari della Regione Campania. Tutti hanno avuto gli arresti domiciliari. Il blitz, condotto nell'ambito dell'operazione 'Green', da Gdf e Dia, è in corso dalle prime ore del giorno. Titolari dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione commissariale i pm Giuseppe Noviello e Paolo Firleo. Il leader del Pd Franceschini: "Non commento fatti che non conosco, ma ho rispetto per il lavoro della magistratura". L'indagine è centrata sui collaudi degli ex impianti di combustibile da rifiuti (Cdr) del Napoletano (Giuliano e Caivano) e del Sannio (Casalduni), oggi riconvertiti in impianti per la tritovagliatura, ovvero l'operazione di pretrattamento dei rifiuti, che si compone di triturazione e vagliatura. I collaudi, falsati, hanno determinato la produzione di rifiuti da smaltire non conformi. Il presidente della provincia di Benevento, Cimitile, ex rettore dell'università del Sannio, è indagato in quanto collaudatore e non nella sua veste di presidente della Provincia. Gli altri arrestati sono: i docenti Oreste Greco, Vincenzo Naso, Rita Mastrullo e Filippo De Rossi; Il direttore del termovalorizzatore di Acerra, Vittorio Vacca; il funzionario regionale Claudio De Biasio, già coinvolto in un'inchiesta per irregolarità nello smaltimento rifiuti; Luigi Travaglione, dipendente dell'ufficio tecnico di Benevento; Giuseppe Sica; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone; Mario Cini e Francesco Scalingia. L'accusa per tutti è di falso ideologico, avendo attestato l'idoneità degli impianti quando erano già sequestrati e la conformità del loro prodotto alle specifiche del contratto stipulato tra Regione Campania e Fibe, società del gruppo Impregilo che ha gestito lo smaltimento dei rifiuti nella regione dal 1998 al 2005. Il segretario del Pd Dario Franceschini auspica che la magistratura arrivi "bene e in fretta" a conclusioni certe: "Sono avvocato e ho l'abitudine di non commentare i fatti che non conosco", ha detto Franceschini intervistato alla trasmissione radiofonica 'Radio anch'io' (Rai1). "Ho rispetto per l'azione della magistratura, aspettiamo di vedere. Spero che i magistrati facciano bene e presto". Quanto all'arresto che arriva a pochi giorni dalle elezioni, il leader del Pd respinge l'idea della macchinazione: "Non penso mai che ci siano complotti dietro l'azione magistratura - ha detto - sono altri a pensarlo". (3 giugno 2009)
Rifiuti, quindici arresti. Tra loro anche il presidente della Provincia di Benevento L'inchiesta riguarda le presunte irregolarita' nei collaudi di numerosi impianti combustibile da rifiuti Un nuovo terremoto giudiziario scuote la Campania. L'argomento, caldissimo, riguarda ancora i rifiuti. All'alba in una operazione congiunta la Dia napoletana guidata da Maurizio Vallone e la Guardia di Finanza hanno eseguito 15 ordinanze, tutti gli indagati sono agli arresti domiciliari. Questi i nomi: il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile, i docenti Oreste Greco, Vincenzo Naso, Rita Mastrullo e Filippo De Rossi; Il direttore del termovalorizzatore di Acerra, Vittorio Vacca; il funzionario regionale Claudio De Biasio, già coinvolto in un'inchiesta per irregolarità nello smaltimento rifiuti; Luigi Travaglione, dipendente dell'ufficio tecnico di Benevento; Giuseppe Sica; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone; Mario Cini e Francesco Scalingia. L'accusa per tutti è di falso ideologico. L'inchiesta della Procura di Napoli appunta la sua attenzione sui collaudi degli impianti di Cdr di Giuliano e Caivano, nel Napoletano, e di Casalduni, nel Sannio. I collaudi effettuati attestarono l'idoneità degli impianti di Cdr e la conformità del loro prodotto alle specifiche del contratto stipulato tra Regione Campania e Fibe, società del gruppo Impregilo che ha gestito lo smaltimento dei rifiuti nella regione dal 1998 al 2005. Cimitile, in particolare, ex rettore dell'università del Sannio, è indagato in quanto collaudatore e non nella sua veste di presidente della Provincia. Ma secondo gli inquirenti quei collaudi non dissero il vero. Anche secondo quanto raccolto dalla testimonianza di Andrea Losco, ex presidente della Regione Campania ed anche ex commissario straordinario per i rifiuti, la scelta dei collaudatori sarebbe stata fatta su criteri meramente politici; inoltre, sostiene chi indaga, questa scelta sarebbe stata fatta per mettere appositamente persone poco competenti non in grado di andare al fondo della questione; infine, dall'indagine della magistratura, della Dia e della Finanza viene fuori che gli indagati avrebbero attestato il falso perchè avrebbero compiuto verifiche strutturali e non funzionali sugli impianti. Verifiche sulla struttura e non sulla funzione, dunque. (03 giugno 2009) |
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-06-03 Rifiuti, scattano le ordinanze di custodia cautelare La Guardia di Finanza e la Dia di Napoli hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari e funzionari della Regione Campania, nell'ambito dell'indagine condotta dai pm Noviello, Sirleo e Milita sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale. Sono complessivamente 15 le ordinanze di custodia cautelare, tutte agli arresti domiciliari. L'accusa è di falso. Tra gli arrestati il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, sostenuto da una coalizione di centrosinistra, Claudio De Biasio, ex-subcommissario del sottosegretario Guido Bertolaso, e Giuseppe Vacca, direttore dei lavori del termovalizzatore di Acerra. L'inchiesta riguarda le presunte irregolarità nei collaudi di numerosi impianti cdr in Campania. I destinatari dei provvedimenti della magistratura sono i collaudatori di questi di impianti, tra i quali alcuni docenti universitari. L'inchiesta ha accertato che le persone arrestate avevano attestato l'idoneità degli impianti quando questi erano già sotto sequestro ed avevano sostenuto la conformità del prodotto del cdr alle specifiche del contratto, che in realtà mancava. "I membri delle commissioni di collaudo erano designati dal Commissariato di Governo con criteri rispondenti a logiche meramente clientelari legate a rapporti personali e in un caso frutto di accordo corruttivo" spiega il gip Aldo Esposito nelle motivazioni delle ordinanze di custodia. "Tale sistema evidentemente - spiega il gip - influenzava l'opera dei collaudatori e dei direttori dei lavori che accettavano la logica scellerata, caratterizzante in questi anni il lavoro del commissariato, di avallare in toto l'operato dell'Api, affidataria, al fine di portare materialmente a compimento il progetto di gestione degli rsu (rifiuti solidi urbani) in Campania 'a tutti i costi' a prescindere dal requisito, al contrario essenziale, della funzionalità del progetto rispetto a quanto previsto, anche a tutela del territorio e della salute pubblica". Ciò "senza minimamente preoccuparsi di contestare le numerose inadempienze emerse nel corso dell'indagine, anzi cercando in ogni modo di occultarle, mediante il silenzio o l'adozione di atti volutamente tesi a tacere le inadempienze". Il giudice inoltre afferma che "gli indagati dimostravano totale indifferenza rispetto a situazioni fattuali che avrebbero imposto rigore e astensione". Ecco i nomi degli altri arrestati, tutti ai domiciliari per presunte irregolarità nel callaudo degli impianti di cdr in Campania: Oreste Greco, professore universitario; Giuseppe Sica, architetto; Vincenzo Naso, docente di ingegneria alla Federico II; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone, ingegnere; Rita Mastrullo, docente di fisica alla Federico II; Filippo De Rossi, ordinario di fisica; Luigi Travaglione ufficio tecnico Benevento; Mario Cini e Francesco Scalingia. Secondo quanto verificato nel corso dell'inchiesta gli arrestatati avrebbero certificato l'idoneità di impianti sotto sequestro o la conformità del cdr. 03 giugno 2009
Rifiuti, scattano le ordinanze di custodia cautelare La Guardia di Finanza e la Dia di Napoli stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari e funzionari della Regione Campania, nell'ambito dell'indagine condotta dai pm Noviello, Sirleo e Milita sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale. Sono complessivamente 15 le ordinanze di custodia cautelare, tutte agli arresti domiciliari. L'accusa è di falso. Tra gli arrestati un solo politico, il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. Claudio De Biasio, ex-subcommissario del sottosegretario Guido Bertolaso, e Giuseppe Vacca, direttore dei lavori del termovalizzatore di Acerra. L'inchiesta riguarda le presunte irregolarità nei collaudi di numerosi impianti cdr in Campania. I destinatari dei provvedimenti della magistratura sono i collaudatori di questi di impianti, tra i quali alcuni docenti universitari. L'inchiesta ha accertato che le persone arrestate avevano attestato l'idoneità degli impianti quando questi erano già sotto sequestro ed avevano sostenuto la conformità del prodotto del cdr alle specifiche del contratto, che in realtà mancava. Ecco i nomi degli altri arrestati, tutti ai domiciliari per presunte irregolarità nel callaudo degli impianti di cdr in Campania: Oreste Greco, professore universitario; Giuseppe Sica, architetto; Claudio De Biasio; Vincenzo Naso, docente di ingegneria alla Federico II; Vittorio Vacca, ingegnere, direttore Termovalorizzatore di Acerra; Vittorio Colavita; Alfredo Nappo; Vitale Cardamone, ingegnere; Rita Mastrullo, docente di fisica alla Federico II; Filippo De Rossi, ordinario di fisica; Luigi Travaglione ufficio tecnico Benevento; Mario Cini e Francesco Scalingia. Secondo quanto verificato nel corso dell'inchiesta gli arrestatati avrebbero certificato l'idoneità di impianti sotto sequestro o la conformità del cdr. 03 giugno 2009
Ecco l'inchiesta che spaventa Berlusconi di Claudia Fusani Questione di ore. Forse di giorni. Magari se ne riparla dopo il voto. E poi, quella che da settimane Berlusconi e il suo staff chiamano "l’incubo Napoli" tanto da far dire al premier "sono vicino a scoppiare ma non mollo", potrebbe materializzarsi. Nella forma, è l’ipotesi temuta a palazzo Chigi, di un provvedimento giudiziario che potrebbe coinvolgere Guido Bertolaso, il sottosegretario per l’emergenza rifiuti a Napoli a cui Berlusconi ha affidato le chiavi del paese e delle due scommesse cardine del mandato politico: rifiuti e terremoto. Il premier lo ha detto e ripetuto, "non ci sarà un altro 1994", un altro "golpe giudiziario". Il premier è teso, i suoi anche. Gli alleati sembrano in difficoltà. Bastava vedere, ieri mattina, l’imbarazzo con cui da La Russa a Fini, da Letta a Schifani, hanno glissato sul ritardo del premier alla parata ai Fori e sui frequenti pisolini in diretta tv. L’incubo Napoli, quindi. Più che altro un intrigo che vede sul tavolo quattro inchieste sui rifiuti. 1) Il governatore Bassolino e i vertici Fibe e Impregilo sono a processo per frode, truffa, falso e abuso nella gestione dello smaltimento di rifiuti. 2) A gennaio sono state rinviate a giudizio 25 persone con l’accusa di non aver mai lavorato le ecoballe e averle smaltite illecitamente. È il processo "Rompiballe" dove è a giudizio anche il braccio destro di Bertolaso Marta di Gennaro. 3) Nello stesso procedimento sono indagati, per le stesse ipotesi di reato, anche Bertolaso e il prefetto di Napoli Alessandro Pansa. La loro posizione però è stata stralciata e avocata il 24 luglio 2008 dal procuratore Lepore. "Perché servono altri approfondimenti" disse il n°1 della procura a cui, tra l’altro, la legge speciale sui rifiuti per la Campania affida la competenza esclusiva di tutte le inchieste. Diversa la versione data dall’aggiunto De Chiara: "Lepore mi ha detto che la sua scelta è stata compiuta per non intralciare l’attività del governo sull’emergenza spazzatura". Un contenzioso che ha coinvolto 64 sostituti della procura (su 86) contro il procuratore e che stamani sarà discusso dalla Prima Commissione del Csm. Dello stralcio deciso da Lepore non si sa più nulla. Se non che Bertolaso è stato interrogato in aprile, ha ammesso "di sapere che gli impianti non realizzavano ecoballe" ma che "le attività tecniche erano tutte gestite dalla vice De Gennaro". I sostituti chiedono al Csm di verificare, temono pressioni politiche sulla procura, denunciano che il 26 marzo, all’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra, Berlusconi "ha elogiato i vertici di Impregilo perché hanno resistito agli attacchi della procura". Il procuratore era lì. E c’è rimasto. 4) Infine la quarta inchiesta, quella per cui Bertolaso nei giorni scorsi ha accusato la procura di aver interrogato i due generali a capo della missione rifiuti trattandoli "come delinquenti". I sostituti Noviello e Sirleo, e non il procuratore, indagano sul fatto che oltre agli impianti Cdr sono stati commissariati anche i siti di stoccaggio. Questo non era previsto nel decreto rifiuti. E a capo dei generali c’è il sottosegretario Bertolaso. 03 giugno 2009
L'ANALISI | Ora il premier ha paura del voto Il torcicollo, certo. Silvio Berlusconi era sofferente al ricevimento per la Repubblica. Un forte dolore costante lo tormenta e si sa che dei farmaci è bene non abusare. Anche ieri, alla parata del 2 giugno, i fotografi lo hanno colto ad occhi chiusi e con le mani sul volto. Ma non è solo il dolore fisico a dargli pena, dicevano nei saloni del Quirinale i capannelli di magistrati e banchieri, politici di lunghissimo corso e giovani sottosegretari, amici e avversari. A preoccuparlo piuttosto sono i tre ostacoli sul suo cammino, le tre mine ancora inesplose che potrebbero deflagrare all’indomani del voto: tre inchieste già avviate oltre ad una serie di atti che potrebbero presto tradursi in indagine. Le feste di villa La Certosa sono per così dire il folklore. La sostanza è altrove: i rifiuti (Napoli prima, Palermo adesso), la gestione del terremoto in Abruzzo. E se - come i sondaggi che corrono di bocca in bocca dicono - il gradimento berlusconiano è davvero al 38%, molto al di sotto delle aspettative e certo inferiore al 40 a poco servirebbe il tentativo di risalire la china che il premier ha avviato autorizzando la pubblicazione di notizie sulla vita privata della moglie che hanno lo scopo di screditarla. Fonti di palazzo Chigi raccontavano l’altro ieri al Quirinale, in forma ormai pubblica, di una forte irritazione di Gianni Letta rispetto al "Noemigate" dal quale avrebbe chiesto di essere tenuto "assolutamente fuori": Letta non vuole sapere nulla di minorenni. Della pratica dei sequestri delle foto si occupa Ghedini l’avvocato, al discredito delle fonti lavorano i giornali di famiglia. Tuttavia due inchieste sono avviate: quella per presunta violazione della privacy, a carico del fotografo sardo "colpevole" di aver documentato l’impressionante via vai dall’aeroporto di Olbia per Villa La Certosa, e quella romana per verificare la legittimità del trasporto di cantanti e danzatrici del ventre su voli dell’Aeronautica militare. Il fronte che potrebbe aprirsi nei prossimi giorni riguarda Guido Bertolaso, braccio destro di Berlusconi e plenipotenziario per le emergenze, si tratti di terremoto, spazzatura o G8. L’inchiesta sui rifiuti di Napoli ha portato ad uno scontro in Procura e oggi, vi raccontiamo più avanti, approda al Csm. I frequenti viaggi del premier a Napoli avrebbero avuto come oggetto anche la preoccupazione di non far scoppiare il caso prima delle elezioni. Questione di giorni. Ultima mina: l’Abruzzo. Molti documenti certificano come sia stato sottovalutato per interesse economico e politico l’allarme di chi chiedeva misure urgenti. In particolare una denuncia molto circostanziata riguarderebbe i vertici della Protezione civile. Di tutto questo vi parliamo in queste pagine. 03 giugno 2009
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